Feste d'Europa
Castel Giorgio (Umbria)
San Pancrazio, l’arzata e la rancata del Maggio
A Castel Giorgio, un borgo situato sull’Altopiano dell’Alfina, al confine con il Lazio, la tradizionale festa del maggio si salda alle celebrazioni in onore del patrono San Pancrazio, secondo regole fissate in un Bando del 1624 dal cardinale Pietro Paolo Crescenzi.
Nel pomeriggio del giorno 11, il Maggio, un tronco di albero di castagno lungo anche oltre 20 metri, proveniente dai boschi circostanti e debitamente ripulito, scortecciato e levigato, trainato da carri e buoi e scortato dai “bifolci” (componenti dell’associazione Antica Tradizione del Maggio, musici e figuranti del corteo storico), viene mostrato per le vie del paese fino ad arrivare in prossimità della chiesa.
Qui, con forche in legno e funi, avviene la cosiddetta “arzata” del Maggio, festeggiata con la distribuzione del Ciammello, il tradizionale dolce tipico.
Il 12 maggio, rigorosamente dopo la conclusione delle celebrazioni religiose in onore di San Pancrazio, è il momento della “rancata”, ovvero la salita del Maggio, sulla cui cima è innestato un ramo di agrifoglio e una corona di sempreverde con annessi doni: ciambelle, limoni, carciofi, un fiasco di vino e una gabbia con dentro un gallo.
I giovani che vogliono provare a scalare il Maggio si ritrovano ai suoi piedi per procedere alla Conta e determinare l’ordine di salita. Il primo che , incoraggiato dalla folla e dal suono della banda, riesce a raggiungere la cima prende i doni appesi e un premio in denaro.